Il 5 dicembre è stata eseguita un’attività di polizia ambientale a tutela dell’ambiente marino e costiero da parte di personale militare appartenente al Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Siracusa, congiuntamente al personale tecnico dell’Arpa e del servizio Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) dell’Asp di Siracusa. In particolare l’attività di accertamento ha riguardato un impianto di depurazione delle acque reflue urbane operante in contrada Calabernardo a Noto.
Durante le verifiche ambientali è stata accertata la realizzazione, in difformità della vigente normativa ambientale, di tre depositi incontrollati di rifiuti di ogni genere, anche speciali, presumibilmente provenienti dai processi manutentivi, eseguiti, nel tempo alle varie parti dell’impianto di depurazione prive di alcuna autorizzazione. I depositi temporanei contenevano rifiuti non adeguatamente separati per tipologia e non erano regolarmente registrati come invece prevede la norma specifica sulla tracciabilità dei rifiuti.
In uno dei depositi veniva riscontrata l’irregolare gestione dei fanghi provenienti dal processo di depurazione delle acque reflue urbane trattate all’interno del depuratore, privo di qualsivoglia accorgimento strutturale teso a garantire l’eventuale dispersione di percolato sul suolo. Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa i tre depositi incontrollati di rifiuti venivano posti sotto sequestro preventivo. Al responsabile della struttura sono state contestate diverse fattispecie di reati di natura penale per aver violato la normativa nazionale in materiale di tutela ambientale.
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