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Depuratore sequestrato a Noto, per la Procura: “compromesso l’ecosistema del fiume Asinaro”

Nella tesi degli inquirenti, “i reflui urbani immessi in tale depuratore dunque non ricevevano un trattamento adeguato e confluivano pertanto all'interno dell'Asinaro con un carico inquinante sostanzialmente uguale a quello originario”

“Dagli approfondimenti sinora condotti, comprensivi di una consulenza assunta in contraddittorio con le parti, risulta allo stato verificata una compromissione dell’ecosistema del fiume Asinaro”. Lo afferma il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino che coordina l’inchiesta sullo sversamento dei reflui urbani di Noto culminati con il sequestro del depuratore di Passo Abate e con l’iscrizione nel registro degli indagati di 7 persone, tra cui l’attuale sindaco, Corrado Figura, l’ex primo cittadino, Corrado Bonfanti e dirigenti ed ex manager della società Aspecon, società in house del Comune di Noto.

Secondo quanto emerge dagli accertamenti, compiuti dal personale tecnico del Nictas, Nucleo investigativo circondariale tutela ambientale e sanitaria, i reflui sarebbero stati “in parte scaricati direttamente nel fiume Asinaro e in altra parte confluiti nel fiume dopo l’immissione all’interno del depuratore di Passo Abate”. Inoltre, gli esperti della Procura hanno rilevato, come sostenuto dal Procuratore di Siracusa, che “tale impianto, tuttavia, anche a seguito di sopralluoghi effettuati direttamente all’interno della struttura, è risultato privo di capacità depurativa”.

In particolare, nella tesi degli inquirenti, “i reflui urbani immessi in tale depuratore dunque non ricevevano un trattamento adeguato e confluivano pertanto all’interno dell’Asinaro con un carico inquinante sostanzialmente uguale a quello originario” aggiunge il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino. Il sequestro, finalizzato all’interruzione degli scarichi diretti nel fiume Asinaro e dalla riconduzione alla legalità dell’attività del depuratore di Passo Abate, ha riguardato l’impianto di depurazione citato, i singoli punti di scarico diretto nel fiume Asinaro, nonché la società Aspecon, compresi tutti i suoi beni aziendali.


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