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Nuovo tribunale di Modica, con Noto e le altre città della zona sud: sì dell’Aula al Ddl che ridisegna la geografia giudiziaria

La proposta di legge approvata, verrà ora presentata al Parlamento nazionale per iniziare l’iter

Un nuovo, importante, spiraglio si apre per il Tribunale di Modica. Il Parlamento regionale ha infatti approvato il disegno di legge, del quale è stato relatore l’On.Ignazio Abbate, recante la modifica al decreto legislativo n.155 del 7 settembre 2012 con conseguente riorganizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero. La proposta di legge approvata, verrà ora presentata al Parlamento nazionale per iniziare l’iter che possa condurre a superare le criticità create in Sicilia da una riforma che non ha mai centrato gli obiettivi per i quali era stata concepita. Insieme al Tribunale di Modica potranno sperare anche quelli di Nicosia e Mistretta, le altre due città interessate ai cambiamenti più significativi introdotti da questo nuovo disegno di legge.

“Finalmente dopo tanti anni – è il commento del relatore della legge, On.Ignazio Abbate – possiamo concretizzare il lavoro svolto dal Comitato Pro Tribunale di Modica che ha avuto il grande merito di tenere una fiammella accesa sulla sua rinascita. Personalmente cominciai ad occuparmi di questa situazione già dal 2013, all’indomani della mia prima elezione a Sindaco di Modica. Intenzionalmente abbiamo lasciato la struttura non utilizzata per tutti questi anni proprio perché credevamo che ci fosse più di una semplice speranza. Ringrazio naturalmente il Comitato e l’attuale Amministrazione che sta proseguendo nel solco tracciato dalla precedente, ringrazio i deputati presenti in aula che hanno condiviso l’idea di far nascere un nuovo tribunale del quale farebbero parte Modica, Scicli, Ispica, Pozzallo, Rosolini, Pachino, Portopalo e Noto. E’ bene specificare che ufficialmente si tratterebbe di un nuovo tribunale e non di quello che fu il vecchio tribunale di Modica. Nei fatti, però, significherebbe ridare dignità ad un territorio che si vide ingiustamente penalizzato da una scelta politica folle e cieca ai reali rapporti tra benefici e disagi conseguenti. Il mio augurio è che adesso i partiti nazionali, di maggioranza e di opposizione, che hanno votato in Aula a Palermo si mantengano coerenti anche a Roma, non ostacolando questo disegno di legge che in I Commissione abbiamo elaborato dopo decine di incontri con gli addetti ai lavori che vivono e conoscono maggiormente la situazione”.


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