Secondo giorno di sciopero degli operatorie ecologici della Roma Costruzioni che lamentano il mancato saldo del 30% riferito allo stipendio maturato a marzo e di quello maturato ad aprile. Sarebbe maturato anche quello di maggio, ma il contratto nazionale prevede il saldo entro il 15 del mese successivo.
Oggi è previsto un incontro tra l’amministrazione comunale e i consulenti finanziari di Ciclat, il consorzio che si è aggiudicato l’appalto di nettezza urbana in città poi eseguito attraverso la Roma Costruzioni.
La situazione è un po’ ingarbugliata, ieri – primo giorno di sciopero dei netturbini – c’è stato anche un incontro a Palazzo Ducezio con i rappresentanti dell’amministrazione comunale e con le sigle sindacali.
Da un lato Ciclat lamenta alcuni canoni arretrati non saldati dal Comune che, a sua volta, ha cercato di velocizzare il pagamento di un altro canone, non però in maniera completa, impegnandosi a destinare tutti i fondi del capitolo al saldo del totale (circa il 60%). Situazione che non “permetterebbe” a Ciclat di procedere a sua volta con il pagamento di quanto dovuto alla Roma costruzioni e, dunque, a cascata con il pagamento degli stipendi maturati.
Lo sciopero domani rientra e i lavoratori restano in attesa di buone notizie, fermi a quanto successo poco prima dell’Infiorata con il pagamento di una parte degli stipendi arretrati e l’apertura di un tavolo per affrontare la questione. E il 30 giugno scade il regime di proroga dell’appalto che, appare evidente, sembra destinato ad essere rinnovato.
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