“La Cisl Fp, nella veste dei suoi segretari locali e regionali, mette in evidenza la carenza di personale infermieristico nella zona del distretto Avola- Noto. L’errore e l’orrore che però si legge nel comunicato, sta nell’affibbiare ancora una volta la colpa all’assistenza domiciliare integrata data ai disabili gravissimi e sbagliando nell’evidenziare che la stessa è stata concessa dai giudici”. A parlare è Giovanni Parentignoti, presidente dell’associazione Azahar.
“L’ADI h24 – prosegue – è stata concessa dalle UVM e dopo anni, l’Asp di Siracusa denuncia gli stessi fruitori, dicendo che non compete. Non i giudici ma la costituzione italiana e la legge concedono l’assistenza domiciliare integrata. Che si metta invece in evidenza il fatto che, ben 3 cooperative oggi hanno l’appalto per l’assistenza ma a quanto pare non i numeri per poterla gestire. Che esiste una graduatoria infermieristica ferma da molti mesi, nel gioco del “rimando” per il conferimento delle nuove nomine dirigenziali asp. Che si metta in evidenza che diversi infermieri occupati in ADI, alla dipartita di alcuni assistiti, invece di essere utilizzati per coprire altri pazienti ADI, sono stati “trasportati ” nei vari reparti e al contempo gli infermieri dei reparti, con ordini di servizio, messi a coprire turni in ADI. Che si mettano in evidenza le richieste continue da parte dei familiari ADI e dei caregiver, di creare un rapporto diretto coi reparti ospedalieri e coi medici, assolutamente inesistenti in ADI, richieste mai accolte e cadute nel nulla. Mai è stata creata una graduatoria ADI, mai dato rilievo alla nuova linea assistenziale, che vede tutta Italia impegnata nella deospedalizzazione dei pazienti critici, assistiti domiciliarmente, tranne che nella nostra zona”.
“Le colpe – conclude – della carenza infermieristica nel distretto Avola- Noto non sono legate all’assistenza domiciliare ma alla “volontà ” di destrutturare il sistema, creando poli vuoti in zona per dare più rilievo ad ospedali non facenti parte del distretto stesso. La guerra tra poveri, che a quanto pare i sindacati vogliono portare avanti per non toccare la vera problematica, è qualcosa di inesistente e errata e la vera lotta dovrebbe essere portata nelle stanze dirigenziali, dove ad oggi non è mai stata affrontata la problematica nella concretezza, lasciando pazienti e lavoratori senza una “fissa dimora””.
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