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Noto, il futuro del cimitero anima il dibattito politico tra amministrazione e opposizione

Per chi governa si tratta di "svolta epocale", dall'opposizione dubbi sui costi e sull'ingresso dei privati

A Noto si litiga, con toni comunque non altissimi, sul futuro del cimitero comunale: nel nuovo piano triennale delle opere pubbliche approvato dalla maggioranza la scorsa settimana in aula c’è anche il progetto di affidamento ai privati dei lavori di ampliamento del campo santo e della sua gestione. Un progetto criticato da due rappresentanti dell’opposizione, i consiglieri comunali Aldo Tiralongo (Pd) e Vincenzo Leone (Noto Nostra), difeso invece dal sindaco Corrado Figura che lo ha definito una “svolta epocale”.

Al centro ci sono i numeri, che secondo l’opposizione vanno poi tradotti in costi e rapportati ai benefici: intanto c’è il numero 30, vale a dire gli anni di affidamento della gestione del cimitero comunale ai privati, poi ci sono i 14milioni di euro che rappresentano il valore del progetto (che secondo l’opposizione è destinato ad aumentare, e poi ancora gli oltre 5mila loculi previsti.

Già in aula le prime critiche, poi seguite fuori con due distinte note arrivate da Pd e dall’ex sindaco Raffaele Leone in rappresentanza di Noto Nostra. La paura è che i costi per i cittadini possano lievitare. “I privati avranno la capacità finanziaria di evitare di far spendere di più agli utenti?”, si interrogava Tiralongo in aula una settimana fa. “Quell’importo di 14milioni di euro – aggiungeva Leone – sarà a carico degli utenti, dunque dei netini”.

Per il Pd, invece, si tratta di una “scellerata privatizzazione del cimitero comunale che va bloccata. Il privato eseguirà lavori per l’ampliamento e il completamento dell’area, ma avrà anche l’affidamento delle attività e dei servizi. Il progetto parte da 14 milioni di euro e lo scopo sarà il profitto: dovranno recuperare l’investimento iniziale e guadagnarci. Pagheremo la stessa aria che respiriamo, saremo espropriati di un luogo sacro. Se la gestione comunale è inefficiente, l’impegno dell’amministrazione è quello di renderla efficiente, non di lavarsene le mani”.

“In una sola parola – ha invece detto il coordinatore di Noto Nostra Raffaele Leone – il Comune uscirà fuori dal cimitero. Per qualsiasi esigenza dovremo necessariamente rivolgerci al gestore privato. Le imprese netine non potranno più lavorare lì. È facile prevedere una lievitazione dei prezzi, che i cittadini dovremo pagare per avere la concessione di un sito, per edificare una tomba o una cappella, per fare un sepoltura o la manutenzione di un sepolcro. Un business stimato ad oggi in oltre 14 milioni di euro, ma in realtà notevolmente superiore. Un autentico saccheggio. Che ci sia di sotto l’interesse di qualcuno?”.

Tutte critiche rispedite al mittente dal sindaco Corrado Figura che ha definito “una svolta epocale” il progetto in questione, “atteso da anni e opera di cui Noto aveva bisogno“. “Abbiamo sentito dire che il cimitero finirà nelle mani dei privati – ha aggiunto – ma invece sarà di proprietà dei netini”.

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