L’associazione “Terre di Eloro” vi invita al vernissage della Mostra espositiva “Nútas” il 22 Dicembre 2024 alle 10.30, presso i Bassi di Palazzo Ducezio a Noto. La Mostra nasce dall’idea del Curatore Gaetano Malandrino, di creare una trilogia di eventi che abbiano come tema Noto, i suoi celebri gli e la sua storia dimenticata.
Dopo la prima Mostra “Muse, movimento…”, “Nútas” propone uno sguardo su un movimento artistico, la pittografia, in piena evoluzione e trasformazione, che per molti costituisce solo il punto di partenza per una rivoluzione nel mondo dell’arte, digitale e non solo. Omaggio ad Ibn Hamdis, che sin dalla sua formazione, utilizzò l’arte poetica come mezzo per promuovere la consapevolezza tra gli uomini e le donne del suo tempo, stimolandoci ancora oggi con la riessione su tematiche nel nostro paese.
Per la mostra sono stati coinvolti 4 artisti, che con le loro opere hanno esplorato questo tema, soffermandosi su concetti di storia, viaggio, lontananza, dignità e uguaglianza. Ogni partecipante ha trasferito le sue riessioni, ciascuno secondo la propria arte e la propria sensibilità, su varie tipologie di supporto provando a far luce su questi fattori storico-culturali. Protagonisti sono Roberto Caruso, del quale è esposta un’ampia selezione delle iconiche opere pittograche in cui unisce storia e attualità, tra cultura, pop e una sempre più accelerata commistione tra estetica e nuove tecnologie; Michele Ambrogi, che con la sua ricerca rinnova una riessione sull’idea di forma attraverso la creazione di loop temporali in cui materialità e immaterialità si uniscono in una continua e perpetua trasformazione e distruzione; Juan María Mònaco Cagni (Argentina) dal distintivo stile lmico minimalista che ci invita a entrare in un mondo di suggestioni e riflessi impossibili, uno spazio immersivo di immagini oniriche e rassicuranti allo stesso tempo. A questi si afanca la poetessa Serena Carnemolla con opere in cui poesia, luce e suoni si fondono in un’esperienza meditativa che ci invita a rilegge le vicende di Hamdis, riettere sulle nostre routine quotidiane e sul senso dell’esilio, del viaggio
Punto di partenza per la mostra è l’installazione site-specic per i Bassi di Palazzo Ducezio a Noto con un’inedita relazione tra pittograa, arte digitale, cinema e poesia, attraverso un’esperienza ipnotica e multisensoriale, un’opera dinamica in cui gli artisti ricostruiscono un immaginario, creano visioni che sdano la nostra nozione di realtà temporale. Arte digitale, ormai riconosciuta a livello globale dal sistema contemporaneo.
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