Tutto è rimandato al 20 giugno, quando al Tar di Palermo, dopo la mancata concessione della sospensiva cautelare, si svolgerà l’udienza di merito per il ricorso presentato dal Comune contro il decreto regionale sul dimensionamento scolastico che “toglie” l’autonomia scolastica all’istituto comprensivo Giovanni Aurispa di via Bacci, con le classi aggregate agli altri due istituti comprensivi di città, il Maiore e il Melodia.
La vicenda, al netto degli aspetti prettamente tecnici e normativi che saranno discussi nelle apposite sedi, porta con sé alcune stranezze o, comunque, mancate corrispondenze tra quello che dovrebbe succedere e quello che effettivamente succederà.
Due su tutte. La prima riguarda l’ipotesi “condomini”. L’idea che all’interno di uno stesso edificio scolastico potessero convivere due istituzioni scolastiche diverse è stata addirittura corretta dallo stesso assessorato regionale che prima aveva diviso le classi di primaria e di secondaria di primo grado presenti nel plesso di via Bacci tra gli istituti Maiore e Melodia, salvo poi un ritorno sui propri passi, ritenendo inopportuno – e probabilmente economicamente non proprio vantaggioso – pensare che all’interno di uno stesso edificio ci fosse personale scolastico provenienti da due “istituzioni diverse”, con possibili difficoltà anche nell’imputazione delle spese. Eppure questo avverrà nei plessi di Granieri e Testa dell’Acqua, dove la suddivisione degli alunni porterà alla gestione da parte di entrambi i due istituti comprensivi Maiore e Melodia.
La modifica al decreto regionale, poi, ha portato anche ad una sproporzione nella suddivisione degli alunni: il plesso centrale dell’Aurispa pesa circa 400 alunni dai dati trovati su internet, con le classi che finiranno sotto la competenza del Melodia, mentre i restanti plessi pesano circa 150 alunni, che sono quelli che finiranno sotto la competenza del Maiore.
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