Quattro lunghi anni senza Peppino Rizza: oggi la famiglia, gli amici di sempre, i suoi piccoli allievi che nel frattempo sono diventati grandi, ex compagni di squadra, le scuole calcio della città e l’amministrazione comunale lo ricorderanno in un pomeriggio all’insegna dello sport in contrada Zupparda.
Un ricordo costantemente vivo, per un uomo, prima, e uno sportivo, dopo, voluto bene praticamente da tutti: lo testimoniano i tanti messaggi d’affetto che da quel giorno si susseguono e arrivano da tutta Italia. A cominciare dagli ex compagni di squadra Claudio Marchisio, Mimmo Criscito e Giorgio Chiellini, ma anche dalle pagine social delle squadre per cui Peppino ha giocato, soffrendo e dando il massimo dal primo all’ultimo minuto, spesso scendendo in campo al limite della sofferenza e degli infortuni pur di dare il suo contributo alla causa.
Come stava facendo con la Rinascita Netina, l’ultima impresa rimasta a metà per colpa del…Covid. Eh sì, perché dopo anni in giro per l’Italia, dopo aver vestito le maglie della Juve Primavera, Arezzo, Livorno, Pergocrema, Nocerina, Juve Stabia, per poi indossare quella del Noto, di Real Avola, Rosolini e Ragusa, Peppino aveva accettato una nuova sfida: aiutare la Rinascita Netina a risalire la china in Prima Categoria.
E ci stava riuscendo: nello spogliatoio e in campo, Peppino era diventato un leader della formazione netina. Ma un leader a modo suo: tenacia e grinta in campo senza togliere spazi a nessuno, facendo gruppo, aiutando gli altri compagni a fare bene. E infatti stavano facendo bene: all’8^ di campionato la Rinascita Netina è ultima con 0 punti in classifica. Nel giro di altre 8 giornate la Rinascita conquista 13 punti e si porterà a un punto dalla penultima in classifica, con la netta sensazione di aver trovato nuova linfa e nuova determinazione. E anche i gol di Peppino Rizza, che certe volte lascerà il suo amato numero 3 per indossare la numero 10, presentandosi diverse volte dal dischetto. Saranno 6 i gol siglati, tra cui quello vittoria contro il Portopalo a marzo 2020. Sarà l’ultima partita prima del Covid.
Nessuno pensava potesse essere l’ultima di uno straordinario ragazzo come Peppino… che continua a vivere grazie a chi lo ha voluto sempre bene.
Ottavio Gintoli
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