La rettifica della delibera di consiglio comunale che aumentava al massimo le aliquote delle tasse locali dopo la dichiarazione di dissesto approvata nell’ottobre 2022 fa litigare maggioranza ed opposizione. O meglio, fa litigare ex alleati, visto che a sollevare la polemica è stato il consigliere Enzo Leone (Noto Nostra), eletto tra le fila della maggioranza per poi prenderne le distanze l’anno scorso, e a rispondergli è stato il vicepresidente del consiglio Adriano Formica (Netini in Movimento).
La rettifica della delibera di consiglio (approvata con 9 voti dalla maggioranza durante l’ultima seduta di consiglio comunale prevede l’utilizzo dell’aliquota massima per il calcolo dell’Imu anche nel 2026, spostando così il quinquennio di applicazione da 2021-2025 a 2022-2026. Per il consigliere Leone si tratta di una “scelta politica, non giustificata dal dissesto. La norma infatti impone l’aumento per il periodo temporale dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato che va dal 2021 al 2025, come ormai sanno anche le pietre. Una decisione che ancora una volta tradisce il programma elettorale con cui si era impegnato a diminuire le imposte locali. In Consiglio Comunale ho dato battaglia fino in fondo, insieme al consigliere Tiralongo, per far tornare indietro l’Amministrazione su questa scelta scellerata.Non siamo stati ascoltati e anche nel 2026 i cittadini continueranno a pagare al massimo livello l’IMU”.
“In merito alle false notizie circolate su un aumento al massimo dell’IMU nel 2026 da un consigliere di opposizione – replica Formica . non solo smentisco categoricamente queste notizie ma l’ipotesi di bilancio 2021-2025 che andremo ad analizzare domani in commissione dimostra chiaramente i numeri e gli equilibri di bilancio e non parla del 2026. Inoltre, per il 2021 lo scorso Consiglio Comunale ha votato il mantenimento dell’aliquota IMU al 9,60%. Ci fa piacere constatare che il neo consigliere di opposizione per giustificare il tradimento agli elettori, al programma e all’amministrazione non solo dice falsità ma riesce a prevedere anche cosa succederà alle aliquote nel 2026. Farebbe bene invece a tacere”.
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