Sabato 19 aprile 2025, nella scenografica cornice di Palazzo Trigona – Sala Gagliardi, si è aperta al pubblico “Festa”, una mostra d’arte che è molto più di un’esposizione: è un rito collettivo, un viaggio dentro l’identità siciliana, una meditazione visiva sulla memoria, la spiritualità e il tempo. Ideata e realizzata dal Professore Mario Zito e dal pittografo Roberto Caruso, l’iniziativa si presenta come un atto d’amore verso la Sicilia, le sue tradizioni e la sua luce.
“Festa” è una mostra tematica e multisensoriale che ripercorre la ciclicità della vita e il suo legame con il sacro, in un percorso espositivo che intreccia arte contemporanea, installazioni, tradizione popolare e linguaggi visivi densi di rimandi simbolici. Ogni sala del percorso ha un’identità precisa, una forza evocativa che la rende unica, ma tutte concorrono a costruire un’unica narrazione corale.
Spicca la Sala delle Luminarie, autentico omaggio alla tradizione e alla meraviglia. Le luminarie, realizzate da artigiani siciliani e dipinte da Zito, le tele sospese come costellazioni aeree, offrono allo spettatore un’esperienza immersiva di luce e trascendenza. La luce, qui, non è solo decorazione: è guida, è rivelazione, è simbolo della fede che illumina il cammino.
Non meno suggestiva è la Sala dell’Altare dei Pani di Salemi, dove la devozione per San Giuseppe si traduce in arte effimera. Gli antichi simbolismi dei pani votivi trovano nuova vita in una scenografia che emoziona e commuove. È il cuore della mostra, dove il tema della passione e della rinascita si fa tangibile, radicato nella terra e nel pane, nella fatica e nella festa.
Un momento di straordinaria intensità è offerto dalla Sala delle Pittografie firmate da Roberto Caruso. Qui domina una maestosa Madonna in stile rinascimentale di tre metri per tre: una visione potente, ieratica, che dialoga con una serie di opere ispirate ai riti della Settimana Santa e alle iconografie mariane. Con la sua tecnica inconfondibile, Caruso fonde la fotografia con la pittura digitale, generando immagini sospese nel tempo, capaci di toccare corde interiori profonde. La sua “pittografia” è un linguaggio che non si limita a rappresentare, ma che trasfigura, rielabora, fa memoria.
L’artista profondamente legato a Noto, riesce, ancora una volta, a restituire alla spiritualità popolare una nuova dignità visiva. Le sue immagini non sono semplici opere: sono esperienze, portali emotivi, evocazioni di un mondo che vive nel cuore e nei riti di una comunità.
Durante l’inaugurazione, Zito e Caruso hanno voluto compiere un gesto simbolico di grande impatto affettivo e civico: la donazione al Comune di Noto di un’opera realizzata a quattro mani che raffigura la Cattedrale vista dalla Chiesa di Santa Chiara. È un tributo alla città, alla sua storia e alla sua bellezza. Allo stesso tempo, Caruso ha donato al Gran Maestro dei Templari Federiciani, Corrado Maria Armeri, la sua “Madonna della Porta del Cuore”, un lavoro di intensa spiritualità.
Nella mostra sono presenti altri due ambienti che completano il viaggio con delicatezza e devozione: la Sala delle Addolorate, realizzate con i manifesti offerti dalla Confraternita dei Fornai, e la Sala dei Sacri Cuori, dedicata alla pietà popolare del sud. Opere che parlano il linguaggio della semplicità, ma che vibrano di fede autentica, quella che si tramanda nel silenzio delle preghiere e nella forza resiliente dei riti.
Mario Zito, artista siracusano e docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, è una figura di riferimento nel panorama artistico contemporaneo siciliano. Con la sua capacità di coniugare decorazione e concetto, è riuscito a valorizzare il patrimonio simbolico dell’isola rinnovandolo con sensibilità contemporanea.
Roberto Caruso, maestro della visione interiore, continua a reinventare l’immagine attraverso la sua poetica personale. Insieme, i due artisti danno vita a un progetto che è un ponte tra memoria e futuro, tra rito e arte, tra comunità e creazione.
Festa resterà visitabile fino al 21 maggio 2025, offrendo un’occasione imperdibile per cittadini, studiosi e appassionati di arte di vivere un’esperienza che non è solo estetica, ma profondamente esistenziale. Un invito a riscoprire la bellezza nascosta nei gesti, nelle luci, nei simboli di una Sicilia eterna. Un’opera viva, come la terra che l’ha generata.
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