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Elezioni di secondo livello per l’ex Provincia, Italia Viva: “Sistema di voto risalente agli anni ’60”

Si vota il 15 dicembre, alle urne solo gli organi elettivi della provincia

Con una nota forte e decisa, Italia Viva ha preso posizione sul ritorno, ma non per tutti, alle urne per eleggere il presidente e la giunta provinciale. E il coordinatore della zona sud della provincia, Enzo Toro, fa proprie le posizioni del partito.

“La montagna ha partorito il topolino. Dopo anni di abbandono politico ed amministrativo con commissari regionali che hanno gestito gli interessi della Provincia di Siracusa provenienti da altre zone  dell’isola e con lauti stipendi, il Governo regionale ha deciso che bisogna ripristinare gli organismi provinciali per gestire le competenze intercomunali delegati dalla legge.

Ma per il sistema di voto si è ritornati agli anni sessanta e settanta perché non saranno chiamati i cittadini a votare, ma solo i sindaci ed i consigli comunali dei comuni della provincia.
Si chiama votazione di secondo grado, ma sarà spartizione di potere per disoccupati e di consiglieri comunali che saranno così tenuti buoni  nei vari comuni.
Ed i cittadini stanno a guardare. Pensate che i sindaci ed i consiglieri che a stento cercano di capire i problemi dei comuni dove vivono dovranno anche occuparsi di cose provinciali con la  sicurezza che non faranno bene nè l’uno e nè l’altro.

Per gestire bene problemi intercomunali importanti ci vogliono persone che si occupano solo di quei problemi e non di generici a mezzo servizio. Si parla sempre di problemi economici di gestione degli Enti nel dare nuovi stipendi anche per Giunta e consiglio provinciale. Io parlerei di efficienza e capacità di gestione.  Il problema però è risolvibile senza aumentare il bilancio attuale che paga generosamente Sindaci, Assessori e Consiglieri dei comuni inserendo le nuove spese per gli organismi provinciali come voci dello stesso bilancio rimodulato. Perciò si abbassino gli emolumenti attuali fino a coprire le nuove spese. Ma devono essere i cittadini a scegliere i nuovi amministratori e non altri amministratori già operanti nei comuni che creeranno posti per familiari, amici , disoccupati politici e trombati. Una elezione quindi antidemocratica che esclude i cittadini nello scegliere democraticamente i propri eletti”.


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