Italia Nostra Val di Noto organizza un convegno nella giornata di venerdì 31 maggio prossimo dal titolo “La gestione complessa del Sito Unesco “Città Tardo Barocche del Val di Noto” a Palazzo Nicolaci a Noto. Sollevare la questione della gestione del Sito Unesco “Città Tardo Barocche del Val di Noto” risponde alla necessità di indagare gli aspetti programmatici e di governance riguardanti il Sito Unesco istituito nel 2002 ed evidenziare le criticità emerse nel corso del ventennio trascorso, inerenti la corretta interpretazione dello strumento “Piano di Gestione” e la sua attuazione.
La complessità della governance del sito deriva, come è evidente, dalla vasta area rappresentata dai territori degli 8 comuni interessati, articolati in tre provincie (Catania, Siracusa e Ragusa), che presuppone un’azione di coordinamento strategico-amministrativo efficace, tale da poter attuare gli obiettivi e le azioni contenute nel Piano aggiornato del 2020. Considerata la rilevanza del riconoscimento Unesco, che attribuisce al Patrimonio Culturale “un valore universale”, diviene responsabilità delle comunità interessate averne “cura” ed esserne “custodi”.
Il convegno vuole agevolare il confronto tra i vari soggetti pubblici e privati coinvolti a vario titolo e le diverse Amministrazioni competenti e approfondire gli aspetti programmatici dell’attuazione del Piano di Gestione sulla base di una nuova governance che non tralasci il ruolo attivo dei portatori d’interesse, creando opportunità di dialogo e confronto costante. I promotori ritengono essenziale diffondere la conoscenza e la sensibilità sui temi della corretta conservazione, tutela e valorizzazione delle eccellenze monumentali, culturali e immateriali dell’area Sito Unesco; privilegiare un uso sociale, educativo, creativo del patrimonio culturale, depotenziando lo sfruttamento intensivo e incontrollato dei singoli beni di maggiore rilievo; puntare su un turismo culturale compatibile con la salvaguardia e che metta al centro valori, saperi, bellezze, paesaggio, arti e mestieri, oltre ad un patrimonio di risorse variegate come la cultura agroalimentare, la creatività artigianale che inevitabilmente arricchiscono e completano lo scenario identitario dell’intero sito Val di Noto. Spetta alle comunità difendere la Val di Noto quale scrigno di saperi, di creatività e di ingegno umano all’origine della meravigliosa ricostruzione dopo il disastroso terremoto del 1693
Tutto questo verrà dibattuto e analizzato nell’incontro del 31 maggio, promosso dal Presidente della Sezione Val di Noto di Italia Nostra, arch. Giovanni Fugà, con la collaborazione del Conservatore Maria Grazia Tavano e la partecipazione del dott. Paolo Patanè, Direttore del Distretto Turistico del Sud-Est e dell’Ente Gestore del Sito Unesco “Città Tardo Barocche del Val di Noto”.
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