Ha preso il via all’interno della Tenuta Barone Sergio, con il coordinamento di Zancle Art Project, il progetto di “Stati di agitazione creativa” con il murale “Bacchus” di Illustre Feccia che si affianca ai due murales realizzati da Ligama e dal Duo Amazonas. Protagonista anche l’artista locale Andrea Parisio che ha contribuito con alcuni interventi artistici all’interno della Tenuta.
In un luogo, come quello di Noto, che per la sua posizione è quasi l’ultima “frontiera” dell’Italia, più a sud non c’è altra terra, c’è il mare e poi l’Africa.
Il Bacchus racconta il mito di Dioniso/Bacco nella sua trasformazione allegorica in pianta.
Illustre Feccia, in questa opera, viva nei colori e nella forma, rappresenta il Bacco/Dioniso, il dio pagano, il dio dell’ebbrezza: un Bacco che si trasforma in vite, riprendendo l’immagine classica della trasformazione Un connubio tra umano e vegetale che significa trasformazione, trasformazione dal caos, che a sua volta riprende il mito di metamorfosi, ovvero del cambiare forma, identità. E così allo stesso modo celebri sono le raffigurazioni pittoriche o scultoree nella storia dell’arte che accompagnano il mito della trasformazione: in un processo di cambiamento, quasi surrealista, la cosa prende un’altra forma.
La metamorfosi, colta nelle sue più svariate declinazioni, risalendo dalle sue radici mitologiche e archetipiche alle sue attuali derivazioni psicologiche e sociali, da cui derivano anche quelle sessuali, di genere e identità. Illustre Feccia riprende una iconografia classica e attraverso i riferimenti alla metamorfosi, vuole raccontarci la sua visione del Dioniso, che in ogni luogo si trovi esprime il caos, da cui nasce la vita.
In un murale dipinto che accompagna comunemente il rito del baccanale, ovvero l’ebbrezza e le danze che contrassegnano il culto di Bacco.
Il Bacco è raffigurato metaforicamente nella figura del satiro, ma sbaglia chi pensa che Dioniso sia privo di saggezza e non sia capace di porsi come punto di riferimento per un’integrazione di forze opposte, che possono configurarsi come una sapiente forma di liberazione e di accettazione del diverso. Dioniso è per definizione il dio della “contaminazione”, è il dio che “viene da fuori” e chiede di essere “ospitato”. “L’accoglienza” che cerca Dioniso, rappresentata emblematicamente dalla coltivazione della vite è sinonimo di una nuova sconvolgente bevanda, il vino…
Il progetto è la prima residenza d’artista e sarà l’avvio di una serie di iniziative legate all’arte contemporanea e alla creatività, in ogni sua forma artistica; accanto al murales della Tenuta, saranno affiancate diverse iniziative collaterali (eventi, musica, attività culturali, laboratori didattici) con l’obiettivo di aprire sinergie con tutti gli enti privati e pubblici, culturali e non, di tutto il territorio della provincia siracusana. Tutte con un comune denominatore: avere in sé caratteri di ricerca, storia, espressione creativa, novità, innovazione.
Il progetto vuole raccontare diversi aspetti: l’identità del luogo, un luogo che risente degli influssi africani, trovandosi come parallelo più a sud di Tunisi; la storia del territorio con le sue potenzialità da valorizzare, attivando operazioni creative e artistiche che generano valore; parliamo di Art-Based- Initiatives (ABIs).
Le iniziative basate sull’arte (ABIs) sono un altro modo in cui le imprese possono generare valore dall’esistente rapporto con le arti in senso generale, ma sono anche occasione per instaurare nuove e importanti relazioni. L’arte è componente attiva nel cambiamento del territorio; è questo l’obiettivo di “Stati di agitazione creativa”.
Che, come esprime il nome, è un progetto che non vuole “stare fermo”, ma anzi vuole essere attivo, e in perenna ricerca e attenzione al nuovo.
La storia parte da molto lontano e ha origine con la Tenuta Barone Sergio, con il luogo dove è situata. I muri all’interno hanno un passato antico, i muri della masseria hanno costante bisogno di cura e di rigenerazione.
Questo è stato lo spunto, unitamente alla sinergia nata con il progetto Zancle Art Project che coordina gli attori in gioco, per rendere questo luogo una fucina di nuovi talenti contemporanei, e attraverso i lavori di muralismo questo luogo viene reso ancora più magico.
“Sono felice dell’avvio di questo progetto e della nascita di queste collaborazioni, perché l’unione di intenti e visioni ed il feeling che ci unisce, porterà sicuramente a risultati importanti e condivisi con tutto il territorio.” Sono le parole di Giovanni Cardillo, direttore artistico della Zancle Art Project”.
I muri sono l’espressione più remota, vera e naturale di comunicazione verso l’esterno. È un’arte democratica e popolare. Visibile a tutti e comprensibile da tutti.
Con le opere di muralismo, visibili dalla strada e dal mare, la Tenuta Barone Sergio apre le sue porte a tutti, al mondo che gravita intorno, veicolando un messaggio aperto, libero, sociale.
Il territorio così ricco vuole essere una cassa di risonanza creativa che abbraccia tutti, attraverso la condivisione e la contaminazione.
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