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Noto, “La Città che Vorrei” con la creatività dei ragazzi dell’istituto Maiore

Sono state rappresentate delle città dell'anima, non solo attraverso il disegno ma anche attraverso dei racconti scritti, dove tutto è possibile anche la realizzazione dei propri sogni

All’istituto Francesco Maiore di Noto si è tenuto un evento che ha voluto celebrare la bellezza e la creatività attraverso un importante progetto intitolato “La città che vorrei”, inserito nella più vasta tematica del viaggio a cui i tre ordini di scuola lavorano in verticale nel corso dell’anno, sotto la direzione della dirigente scolastica Desirèe Coco e sapientemente declinato in ambito artistico dalla professoressa Giovanna Trefiletti.

Gli alunni delle classi della scuola media hanno realizzato degli elaborati partendo dalla lettura de “Le città invisibili” di Italo Calvino, che poi hanno personalizzato in base alla loro singola creatività, dando voce alle proprie “città interiori”.

Sono state così rappresentate delle città dell’anima, non solo attraverso il disegno ma anche attraverso dei racconti scritti, dove tutto è possibile anche la realizzazione dei propri sogni.

La manifestazione è iniziata con l’inno d’Italia intonato dai bambini dei tre ordini di scuola, diretti dalla Prof.ssa Luisa Guarino, coadiuvata dall’Ins. Marino Corrada e ha visto ospiti come Sua Eccellenza il prefetto dottoressa Raffaella Moscarella, Sua Eccellenza il Vescovo Monsignor Salvatore Rumeo, il Sindaco di Noto Dott. Corrado Figura e tutte le forze dell’ordine.

I relatori dell’evento, due artisti siracusani Nino Sicari e Salvo Bonnici, hanno portato agli alunni del Maiore la loro grande esperienza in qualità di insegnanti di storia dell’arte e discipline pittoriche, nonché di artisti attivamente impegnati, non solo nella realizzazione di importanti mostre in tutto il mondo, ma anche e soprattutto nella sensibilizzazione attraverso l’arte su grandi e vitali tematiche mondiali.

La dirigente Desirèe Coco sottolinea tutta l’importanza di un progetto che educhi alla bellezza e alla creatività quale strumento principale per una più vasta educazione alle emozioni e alla bellezza dei giovani che sempre più spesso, purtroppo, sono assorbiti da un mondo solo virtualmente social. Si è cercato, infatti, di dare risalto alla dimensione interiore di ognuno che è emersa in modo sorprendentemente creativo e genuino.

La professoressa G. Trefiletti evidenzia ancora l’importanza dell’arte nelle scuole perché è attraverso di essa che si può dare vita a generazione di giovani che svilupperanno un significativo senso di rispetto per l’arte in genere e per il territorio.

Durante la manifestazione, sono stati svelati tutti gli elaborati realizzati dagli alunni della scuola, esposti lungo uno dei corridoi delle classi. Hanno riscosso grandissimo successo per l’originalità e la tecnica applicata in modo esemplare.

Gli alunni hanno ricevuto delle pergamene di partecipazione al progetto e infine sono stati consegnati dai ragazzi, agli ospiti intervenuti, omaggi grafici, nonché elaborati realizzati da loro stessi ed incorniciati.


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