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16 agosto 1999: 25 anni senza Lele Scieri

Il corpo senza vita ritrovato sotto una torretta in caserma a Pisa, la famiglia e gli amici che non hanno mai creduto al suicidio

Se c’è una storia che i giovani oggi dovrebbero conoscere perché esempio di forza, coraggio, determinazione e amicizia, è la storia di Lele Scieri. Perché quello che è successo a Lele Scieri, alla sua famiglia, ai suoi amici, ha segnato gli ultimi 25 anni di cronaca e di storia della nostra provincia e non solo. Sull’asse Sicilia (Noto e Siracusa), Pisa (dove stava svolgendo il servizio militare), Roma (dove è stata nominata la Commissione d’Inchiesta che ha riaperto le indagini) sono stati 25 lunghi anni, difficili, per certi versi strani. Ma una stella polare ha guidato un po’ tutti: uno striscione adesso malconcio, come se avesse affrontato tante battaglie, con la scritta “Giustizia per Lele”.

Non esistevano ancora gli smartphone, ma la notizia irruppe nelle case di Noto e Siracusa in maniera dirompente. L’avvocato 24enne pochi giorni dopo l’ingresso nella caserma Gamerra di Pisa per svolgere l’anno di militare tra i parà, venne trovato morto ai piedi di una torretta per asciugare i paracaduti. Notizie frammentarie, suicidio o tragico incidente. Città attonite, ma la famiglia e gli amici non ci credevano. L’ultima telefonata con la famiglia risale al 13 agosto, poi il 16 agosto la triste notizia, con la famiglia informata personalmente mentre si trovava in villeggiatura a Noto, nel giorno in cui venne trovato il suo corpo senza vita ai piedi di quella torretta.

In questi lunghi 25 anni mamma Isabella e papà Corrado, morto nel 2011, così come il fratello Francesco e i tanti amici che hanno da subito costituto il comitato Giustizia per Lele, si sono battuti per scoprire la verità su quanto realmente successo quella notte a Pisa. Si sono scontrati contro un muro di gomma, nel 2015 grazie all’impegno della parlamentare Sofia Amoddio, una commissione d’inchiesta porta alla riapertura del processo, un nuovo fascicolo di inchiesta con tre ex caporali indagati e due di loro condannati in primo grado.

Lele riposa accanto a papà Francesco, morto nel 2011, nel cimitero di Noto. Un giorno del 2019, in gran segreto, la sua salma venne prelevata per un’ulteriore autopsia disposta dalla Procura di Pisa. Nel luglio 2020 il ritorno. L’ultimo viaggio: ad accoglierlo mamma Isabella, gli amici di sempre e lo striscione “Giustizia per Lele”, lo striscione della forza e della determinazione.

Perché non conoscevamo Lele Scieri… noi conosciamo Lele Scieri.


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